Roma 17 Luglio 2013
Egregio Presidente, Egregi Ministri, la filiera vitivinicola italiana sta vivendo un momento di fortissima preoccupazione, legato all’apertura, da parte delle Autorità cinesi, di un’indagine anti-dumping e di un’indagine anti- sussidi sull’importazione dei vini europei in Cina.
É a tutti nota la grande rilevanza del settore vitivinicolo per il nostro Paese: sia in termini puramente economici, con un’incidenza del 20% rispetto all’intero export agroalimentare, sia in termini sociali, con 650.000 imprese e 1.200.000 occupati nel comparto. E poiché il mercato cinese è notoriamente uno di quelli con maggiori prospettive di sviluppo, risulta evidente l’enorme danno economico-sociale che deriverebbe all’Italia, e all’Europa tutta, nel caso di decisione da parte delle Autorità cinesi di imporre dei dazi sull’importazione di vini dall’UE.
Ciò che le Scriventi Organizzazioni vorrebbero dunque chiedere è innanzitutto un forte impegno politico per scongiurare l’eventualità sopra paventata. Sarebbe fondamentale, in questo senso, innanzitutto procedere ad una risoluzione amichevole relativamente alla questione dell’indagine UE sui pannelli solari cinesi (che come noto rappresenta la causa scatenante dell’apertura dell’indagine cinese sul vino europeo). Poiché, inoltre, ci è giunta notizia che il Commissario europeo De Gucht si stia fortemente impegnando in questo senso, è altrettanto fondamentale che la risoluzione dell’indagine anti-dumping aperta dall’UE nei confronti della Cina, venga condizionata ad un’analoga risoluzione da parte delle Autorità cinesi del dossier vitivinicolo.
Riteniamo infatti che già sia inaccettabile che un settore importante per l’UE come quello vitivinicolo si trovi a scontare le ritorsioni relative ad un altro settore, e ancora più inaccettabile sarebbe una risoluzione a senso unico, che preservi da eventuali dazi i pannelli solari prodotti dalla Cina, senza un analogo trattamento per i prodotti vitivinicoli europei.
Ciò premesso, poiché purtroppo in questa fase non è possibile dare per scontata una risoluzione amichevole della questione, è necessario che il nostro Paese si attrezzi per affrontare le procedure aperte dalle Autorità cinesi. In questo senso, il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con quello delle Politiche Agricole e con le Organizzazioni di rappresentanza della filiera vitivinicola, si è già immediatamente e concretamente attivato nell’assistere le aziende esportatrici per la fase della registrazione richiesta dalla Cina. Tuttavia, a questa fase ne seguirà un’altra, molto più impegnativa dal punto di vista economico. Nel momento, infatti, in cui alcune aziende italiane verranno selezionate nel campione da indagare, sarebbe auspicabile che le stesse individuino uno Studio legale unico, che sia in grado di assisterle tutte, assistendo al contempo l’intero sistema Paese.
Tale assistenza, se il governo cinese deciderà di non chiudere l’indagine, richiederà purtroppo delle spese abbastanza elevate, che, riteniamo, non sarebbe giusto imputare singolarmente alle aziende selezionate. Infatti, l’esito finale dell’indagine su tali aziende, non potrà che ricadere sull’intero settore vitivinicolo, e dunque, sull’intera economia del nostro Paese. Con la presente, dunque, siamo a richiedere a Codeste Amministrazioni un impegno e un sostegno economico, che permetta di coprire le spese legali che talune aziende saranno chiamate a sostenere. Questo, come detto, a vantaggio dell’intera economia e della società italiana. Certi dell’attenzione che Vorrete riservarci, cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.